Offagna

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Offagna, inserita tra I Borghi più belli d’Italia ed insignita della Bandiera arancione, sorge sulle colline dell ́entroterra marchigiano, a pochi chilometri dalla città di Ancona. Antica è la sua origine e del suo castello, notevole esempio di architettura militare quattrocentesca, si parla per la prima volta già in una concessione fondiaria fatta dall ́arcivescovo ravennate Onesto, rogata prima del 978. All ́interno della Rocca di Offagna è allestita una ricca esposizione di armi antiche e preziosi reperti realizzata in collaborazione con l ́Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona ed i Musei di Stato della Repubblica di San Marino. Tra le manifestazioni annuali si ricordano le Feste Medievali, nel mese di luglio, e la fiera del Colombaccio che si tiene a settembre.

Ancona

Ancona è situata sulla costa adriatica che per la peculiare conformazione a gomito permette alla città di godere di albe e tramonti sul mare. La città storica sorge su due colli, il Guasco e l’Astagno, dominati, l’uno dalla Cattedrale di San Ciriaco e l’altro dalla bella Rocca cinquecentesca della Cittadella. I due colli si chiudono sul porto, incastonato sula costa occidentale. Bello il centro moderno, impostato su una spina di tre corsi paralleli a forte caratterizzazione commerciale, inframmezzati da piazze di valore storico e architettonico. Un viale alberato di epoca fascista, il Viale della Vittoria, attraversa l’espansione urbana del primo Novecento e raggiunge la costa orientale sulle alte falesie del Passetto, caratteristicamente trapuntate al piede dalle storiche grotte dei pescatori.

La Riviera del Conero

Il Parco Regionale Naturale del Conero comprende un tratto di costa dove le rocce calcaree del Conero si tuffano nel mare dando forma a baie e insenature dal fascino unico, e un'ampia fascia collinare, caratterizzata da notevoli scorci panoramici e da una storia antichissima. Un'area che comprende tra i suoi territori i comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo. Il monte Conero, alto 572 metri e a picco sul mare, è un promontorio che spezza la costa nel tratto che va da Trieste al Gargano. Istituito nel 1987 per tutelare ricchezza e varietà di flora e fauna e di tesori culturali, il Parco Regionale del Conero vanta numerose peculiarità botaniche, un ricco patrimonio archeologico di epoca picena e la presenza di cave dismesse che rappresentano un vero e proprio libro aperto sulla storia geologica sull'intera successione stratigrafica dell'Appennino umbro‐marchigiano. Tra i borghi a vocazione turistica del parco, Numana conserva ancora oggi la sua identità marinara: un fitto reticolo di viuzze abbraccia le colorate abitazioni dei pescatori e si apre poi in un ampio belvedere affacciato sul mare. Dal centro si scende verso il porto attraverso la Costarella, l'antica via a gradoni che i pescatori percorrevano ogni mattina all'alba e che oggi conduce alla Numana più moderna e vivace, ricca di locali e stabilimenti. Le spiagge e le acque di Numana da anni vengono premiate con il titolo di Bandiera Blu europea per la pulizia e la vivibilità che le contraddistingue. Sirolo è un elegante borgo di impianto medievale che sorge raccolto su una scogliera a picco sul mare, immerso nella fiorente natura del Parco del Conero. Sirolo vanta uno dei mari più cristallini e trasparenti dell'Adriatico, pluripremiato negli anni con il titolo di Bandiera Blu d'Europa e con le 4 Vele di Legambiente. Tra le altre, si ricordano la spiaggia delle Due Sorelle, la spiaggia Urbani e quella dei Sassi Neri. Più a sud, Loreto, con il profilo inconfondibile del suo Santuario e la maestosità del Palazzo Apostolico, rappresenta ed ha rappresentato nei secoli una meta turistica e religiosa per il contesto storicoarchitettonico di notevole interesse e per la ricchezza del patrimonio artistico, religioso e culturale custodito tra le sue mura.

La campagna circostante

Il carattere delle belle valli e dei crinali che si dipartono da Offagna verso Ancona, Montesicuro e Osimo, che meritano a loro volta una visita, è quello tipico del paesaggio agrario. Un ambito in cui si riconosce ancora, in delicato equilibrio, la sovrapposizione della rete degli elementi diffusi del paesaggio agrario (siepi, filari, alberi isolati, boschi relitti, ecc…), quella degli appoderamenti agricoli e la maglia dell’edilizia rurale sparsa, ormai prevalentemente ad uso residenziale e ricettivo. Il parziale abbandono della pratica agricola nei pendii più acclivi ha favorito una fase di ricolonizzazione della macchia boscata ed un recupero della biodiversità con piacevoli sorprese faunistiche e floristiche.